Classi e tipologie della ceramica veneziana
trimestrale di informazione culturale
Archeoclub d'Italia - sede di Venezia
Anno I, n. 3-4, dicembre 1991
L'antica ceramica veneziana
Negli ultimi anni, a seguito dei recenti scavi in ambito lagunare, si è venuto ulteriormente completando quel quadro generale della produzione ceramica veneziana che già Luigi Conton aveva delineato nei primi decenni del nostro secolo.
Posta tra Oriente e Occidente, Venezia, come per altre forme artistiche, seppe fondere anche nella ceramica influssi e stimoli provenienti da differenti ambiti culturali, dalle origini bizantine alle influenze dell'area mediterranea.
La produzione locale, che trovava nei depositi fluviali ai margini della laguna la materia prima di lavorazione, si sviluppò guardando talora anche a modelli provenienti dai maggiori centri ceramici italiani, quali Ferrara, Faenza, Urbino, Deruta, alimentando per contro una discreta esportazione diretta spesso verso il nord Europa.
Nei manufatti dei "boccaleri" veneziani (stoviglie, vasi, statuette e altri oggetti) sono testimoniati gli stili e i motivi propri della storia dell'arte nei secoli: dal gusto bizantino, alle decorazioni tipiche del gotico, alla ritrattistica cinquecentesca.
Nei segni, nella simbologia o nelle varie fogge di lavorazione possono talvolta essere osservate anche le testimonianze e le tracce singolari delle usanze e delle credenze popolari, cioè della vita quotidiana che si è svolta in laguna.
Spesso reperti di scarso interesse commerciale, i "cocci" possono avere grande importanza storica, in riferimento anche al luogo dove vengono raccolti.
Questo numero di "Archeo Venezia", offrendo sinteticamente una panoramica sulla vasta produzione medioevale e rinascimentale della ceramica veneziana, può costituire, nella rigorosità della classificazione proposta, anche uno strumento di lavoro per quanti siano interessati all'argomento.
CLASSI E TIPOLOGIE DELLA CERAMICA VENEZIANA
La ceramica veneziana compresa tra i secoli Xlll e XVII è molto diversificata nella sua produzione, per cui è importante che anche l'amatore, il collezionista e il restauratore sappiano orientarsi in tale varietà, riconoscendo classi e tipologie degli oggetti che esaminano.
La classificazione e la schedatura dei prodotti ceramici sono, infatti, operazioni primarie e basilari non solo per lo studioso o lo specialista, ma per chiunque, stimolato da interessi personali, voglia rapportarsi in modo corretto agli oggetti da esaminare.
CLASSI FONDAMENTALI
La ceramica veneziana prodotta tra i secoli Xlll e XVII si può suddividere in quattro classi fondamentali: terrecotte senza rivestimento, terrecotte invetriate monocrome, terrecotte ingobbiate invetriate e infine maioliche.
CLASSE I (senza rivestimento)
Terrecotte
Sono le ceramiche più semplici (vasi, statuette, materiale da infornamento, laterizi ecc.) ottenute mediante una sola cottura, perciò si presentano ruvide e mostrano il colore naturale dell'argilla, quasi sempre giallognolo o rossiccio a seconda della quantità minore o maggiore di ossido di ferro in essa contenuto.
Le terrecotte senza riv. si dividono in due tipi:
- tipologia A, a impasto depurato (vasi, statuette, laterizi, ecc.)
- tipologia B, a impasto non depurato (ceramica da fuoco, per cucinare)
CLASSE II (con rivestimento)
Terrecotte invetriate monocrome
Sono le ceramiche che necessitano di due cotture. Dopo la prima cottura, il pezzo veniva ricoperto di vetrina piombifera, in alcuni casi graffito, e cotto una seconda volta. Si presentano con un aspetto lucido conferito loro dalI'invetriatura; le forme più frequenti sono vasi di varie fogge, boccali, scodelle ecc.
Le terrecotte inv. monocr. si possono suddividere in due tipologie:
- tipologia A, cer. monocroma invetriata
- gruppo a, con vetrina incolore
- gruppo b, con vetrina verde
- gruppo c, con vetrina gialla o bruna
- tipologia B. cer. monocroma graffita invetriata
CLASSE III (con rivestimento)
Terrecotte ingobbiate invetriate
La ceramica ingobbiata era ottenuta immergendo (o aspergendo) I'oggetto di argilla in una terra bianca diluita (chiamata terra di Vicenza), la quale, una volta seccatasi, costituiva l'ingobbio. Con una punta acuminata, poi, il ceramista incideva questo velo di terra seguendo un disegno o una ispirazione (decorazione a graffito). Poi il pezzo passava alla prima cottura.Dopo aver ottenuto il "biscotto", I'artigiano decorava l'oggetto con colori a base di ossidi metallici, ed infine lo ricopriva con vetrina piombifera e lo infornava per la seconda cottura.
Le ceramiche ingobbiate si possono suddividere nelle seguenti tipologie e gruppi:
- tipologia A, cer. ingobbiata monocroma
- gruppo a, bianca
- gruppo b, verde
- gruppo c, gialla
- tipologia B, cer. ingobbiata dipinta
- gruppo a, decorata a maculazioni (verde, gialla, blu, policrome, ecc.)
- gruppo b, decorata a pennello in monocromia o policromia
- tipologia C, cer. ingob.graffita monocroma
- gruppo a, con vetrina incolore
- gruppo b, con vetrina verde
- gruppo c, con vetrina gialla
- tipologia D, cer. ingob.graffita policroma
CLASSE IV
Maioliche (Ceramiche smaltate)
Le maioliche sono formate dalla stessa argilla calcare delle terrecotte, però sono ricoperte di uno strato di smalto (ossido di stagno e piombo) capace di modificare il colore rossiccio della materia e di renderla impermeabile. Per lo smalto si rende necessaria una seconda cottura.
Le maioliche si possono suddividere nelle seguenti tipologie e gruppi:
-
- gruppo a, in stile compendiario
- b, in stile istoriato
- c, in stile candiano
- d, dec. fiori e frutta
- e, dec. a policromia varia
- tipologia A, maioliche bianche (prive di decorazione) generalmente usate come stoviglie.
- tipologia B. maioliche bianche decorate in monocromia - dec. blu ecc.
- tipologia C, maioliche berettine
- gruppo a, decorate con blu
- gruppo b, decorate con blu e bianchetto
- gruppo c, decorate con giallo d, decorate in policromia
- gruppo e, a fondo lapislazzulo
- tipologia D, maioliche policrome
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ARCHEOVENEZIA
Trimestrale di informazione culturale A cura deIl'Archeoclub d'ltalia sede di Venezia
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Anno l, n. 3-4, dicembre 1991
Aut. Tribunale di Venezia n. 1050 del 25/2/1991
Tiratura di questo numero copie 8000
Stampa: Tipografia Luigi Salvagno - Venezia
Direttore Responsabile: Donato Belgioioso
Direttore: Gerolamo Fazzini
(mirror di http://www.archeove.com/pubblic/arcve1291/ceramica.html)